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La Sindrome del colon irritabile

La Sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile è il disturbo più comune tra i disturbi intestinali ed è associato con i seguenti e riccorrenti disturbi per almeno tre mesi:

  • Un dolore e un disagio addominale che viene alleviato con l'espulsione delle feci o associato ad un cambiamento nella frequenza o nella consistenza delle feci
  • Due o più dei seguenti sintomi con almeno uno che ricorra una volta su quattro episodi o giorni
    alterata frequenza di evacuazione
    alterata forma delle feci
    rigonfiamento o sensazione di distensione addominale

Terapia cognitivo-comportamentale della sindrome del colon irritabile

Sia fattori fisiologici che fattori psico-sociali possono essere responsabili del dolore e dei sintomi. Nel modello cognitivo comportamentale è centrale il modo in cui la persona pensa ai suoi sintomi. Secondo tale modello i sintomi e l'angoscia sono mantenuti dall' interazione di diversi fattori psicologici, sociali, e fisiologici. Cognizioni come per esempio  "ci deve essere una spiegazione medica per questo dolore"  induce a comportamenti, come quello di richiedere continue visite mediche, che incrementano l'attenzione e l'ipervigilanza verso le sensazioni corporee, quindi l'ansia e ad un' attivazione fisiologica che conduce ad una aumentata sensibilità verso il dolore. Nel corso di tale  processo  tutte le sensazioni vengono amplificate e sperimentate come più nocive ed intense e possono portare ad ulteriori pensieri che qualcosa è stato trascurato e quindi ad un' ulteriore attivazione fisiologica e osservazione di sè che amplifica  le altre sensazioni corpreee. L'errore cognitivo sta nel fatto che tali sensazioni vengono considerate prova dell' esistenza di una causa organica.

In alcuni casi può essere utile l' esposizione comportamentale con lo scopo di rompere il circolo vizioso mantenuto da convinzioni disfunzionali e da comportamenti di evitamento e isolamento. L'esposizione può servire a desensibilizzare e a fornire prove contro le aspettative catastrofiche ( es le persone rideranno di me).

Obiettivo del trattamento

  1. Riconoscere che i sintomi sono reali e la terapia cognitivo comportamentale può avere un ruolo nel ridurre o alleviare i sintomi.
  2. Fornire strategie cognitive per l'identificazione dei pensieri disfunzionali
  3. Aiutare il paziente a modificare la visione che ha del problema ovvero da una sensazione di impotenza e disperazione ad una maggior consapevolezza.
  4. Aiutare il paziente ad identiicare la relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti, fattori ambientali e sintomi
  5. Favorire nel paziente la consapevolezza di poter sviluppare e trovare modi più funzionali per far fronte al disturbo al fine di migliorare la qualità della vita

Dott.ssa Sonia Guardini
Psicologa Psicoterapeuta
Verona

Dott.ssa Sonia Guardini

Psicologa Psicoterapeuta

Partita IVA 03389390232
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Veneto col n.2782 dal 1997

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